Costanza, Sicanie Regina. Di Sonia Morganti.

Costanza. Sicanie Regina. Di Sonia Morganti, autopubblicazione anno 2020.

Costanza intelligente, astuta, bellissima, donna, madre, moglie, regina, imperatrice. Lei è un personaggio storico a tutto tondo, un personaggio che è storia e ha fatto la storia. 

Con questo romanzo viene fuori la parte più segreta, intima di una donna che era mille cose insieme, una donna straordinaria accanto ad un uomo altrettanto straordinario. Con le parole di Sonia Morganti viene descritta in maniera impeccabile la vita di una donna che, dopo un marito e un figlio morto e un soggiorno nel convento fondato dalla madre a Sijena, trova nella corte di Sicilia il suo massimo splendore. 

La regina Costanza era una donna a cui piaceva il bello, non ne faceva un mistero e se ne circondava: musici, poeti, filosofi, giullari evviva dicendo, facevano parte del seguito che, insieme a un nutrito gruppo di cavalieri, portò in dote a re Federico di Sicilia, quando papa Innocenzo III la volle dare in sposa ad un re troppo giovane per governare e per essere saggio. Il papa, con questo gesto, tentò di  tenere sotto controllo sia Costanza sia Federico, ma non sempre tutto va come si vuole. I due si sposano, come voluto dal papa, ma la loro unione andrà da subito oltre i confini del “dovere”. I due si scoprono complici, diventando amanti e nonostante la differenza di età a separarli, Costanza ha circa 5 anni in più di Federico, si scoprono incredibilmente vicini. 

Gli intrighi erano presenti anche alla corte di  Sicilia e numerose minacce, sia sull’isola che sulla terra ferma, cercarono di far crollare l’incerto regno di Federico, che con le unghie e con i denti trattenne a sé con tutte le sue forze. L’età non più giovane della regina (25 anni, per l’epoca in cui ci troviamo, non rendono una persona vecchia ma nemmeno troppo giovane), fu un altro ostacolo da superare: la sua età le permetterà ancora di concepire il tanto agognato erede? Innocenzo III credeva davvero che affidando al trono di Sicilia una regina in là con gli anni il risultato sarebbe stato quello di spazzar via un regno in mancanza di un successore al trono? 25 anni non erano pochi, ma nemmeno abbastanza da lasciare un regno senza erede: la coppia reale dopo pochi mesi dal matrimonio concepì un bambino, nacque Enrico e con lui la dinastia di Federico restò al sicuro, almeno per il momento. 

Federico non si piegò al volere di chi lo avrebbe voluto detronizzato e anzi, andò oltre: si circondò di uomini fidati, di amici d’infanzia che gli resero la strada meno in salita per raggiungere i suoi scopi, ma a quale prezzo? Re Federico lasciò la Sicilia per partire alla volta della Germania, alla riconquista di quel trono che gli apparteneva per diritto di nascita. Lasciò Costanza come reggente al trono di Sicilia e nominò suo figlio Enrico (di poco più di un anno) sovrano dell’isola, iniziò così un viaggio lungo e impervio per Federico, costellato da pericoli e minacce di morte. Viaggio che si concluderà in Germania ma che vedrà la famiglia reale separata per 4 anni, fino a quando Costanza ed Enrico vennero chiamati in Germania, e così Federico potè riabbracciare la sua adorata consorte e il suo erede al trono. Nei 4 anni in cui la famiglia reale fu separata Federico conobbe una giovane contessa tedesca che, col passare del tempo, diventò la sua favorita diventando anch’essa un punto molto importante all’interno della vita della famiglia reale. 

Una volta ricongiunti Federico e Costanza rimangono in Germania, insieme al figlio Enrico, per altri 4 anni fino a che Federico decide di recarsi nuovamente in Sicilia, passando prima da Roma, dove un nuovo papa lo attendeva per incoronarlo Imperatore. La partenza dalla Germania lascerà un profondo dolore nel cuore di Costanza, ma la Sicilia la attenderà per accoglierla ai piedi di Idda, la montagna, tanto cara ai siciliani e alla famiglia reale.

Con questo romanzo si denota immediatamente la preparazione storica eccellente di Sonia Morganti. Dimostra una conoscenza dei luoghi e degli eventi magistrale. 

Ho amato molto le descrizioni fatte dall’autrice, ho trovato la descrizione di una scena di passione, al capitolo 10, sublime fatta in maniera delicatissima senza scendere mai nel volgare, a mio avviso questo aspetto è davvero lodevole.

Vengono descritti anche gli odori, i profumi, sapori che portano alla mente del lettore delle piacevolissime sensazioni che difficilmente si riescono a provare leggendo un libro. Ho amato la descrizione di una pesca: sì esatto, di una pesca, di un frutto che di per sé non dice nulla ma, vi garantisco che, leggendo la descrizione fatta dalla Morganti, questo frutto me lo sono immaginato, ma non nel modo classico in cui si può immaginare un oggetto, del cibo: ho sentito in bocca il sapore di pesca e nel naso il profumo che essa emana, per fortuna in casa avevo delle pesche e ne ho mangiata una, mi aveva fatto davvero venire la voglia di mangiare questo frutto, rendendo il desiderio tangibile nella mia mente. 

[…] Rianimata, puntò con lo sguardo una pesca. […]. Affondò i denti nel frutto morbido e succoso: era come bere e mangiare insieme e nello stesso tempo respirare il profumo del fiore e nutrirsi della terra su cui era cresciuto l’albero. […].

Questo, a mio avviso, sta a sottolineare la bravura che quest’autrice ha nel raccontarci dei dettagli, a prima vista superflui, ma che fanno sentire il lettore parte integrante del romanzo.

I capitoli si presentano molto brevi e di agilissima lettura, la scrittura è scorrevole e, ripeto, le descrizioni sono il fiore all’occhiello di tutto il libro.

Un passo avanti e mai uno indietro, il romanzo è un crescere di emozioni e di trepidazioni, di amori, di lotte, di conquiste… ogni pagina vale una lettura attenta e piacevole.

Come è facilmente intuibile, consiglio a tutti questa lettura, ricca di storia e di passione.