Manuale della medicina di santa Ildegarda. Di Gottfried Hertzka e Wighard Strehlow. Ed. Mediterranee.

Manuale della medicina di Santa Ildegatda. Di Gottfried Hertzka e Wighard Strehlow. Edizioni Mediterranee.

Devo ammetterlo: leggendo questo libro, in più di un’occasione, mi sono chiesta se quello che stavo leggendo era un testo che faceva riferimento ad un trattato medico di ottocento anni fa o se, invece, era stato scritto l’altro giorno da un contemporaneo naturopata. Questo principalmente perché la medicina ildegardiana tratta argomenti le cui scoperte, nella scienza tradizionale, appartengono essenzialmente ad anni recenti o comunque trattano argomenti scientifici che ottocento anni fa nessun medico del tempo, apparte Ildegarda, conosceva.
Ildegarda, santa tedesca, nacque nel 1098 da una nobile famiglia e ancora bambina entrò in convento sotto l’ordine Benedettino. Diventò badessa e fondò, anche, un monastero a Bingen. Niente di insolito, penserete, molte donne fecero “carriera” tra le file ecclesiastiche in questo periodo storico. Ildegarda, però, aveva qualcosa di “diverso” rispetto alla maggioranza delle altre sue consorelle: era una visionaria, una mistica. A lei Dio parlava, a lei Dio suggeriva cosa dover far conoscere a tutti. Da queste visioni nacquero alcuni suoi scritti, il più famoso dei quali è Scivias. Meno conosciuto ma rivalutato di recente è il suo trattato di medicina (naturale). La santa, più volte, sostiente di non essere una persona acculturata; come fa, quindi, a sapere determinate cose sul corpo umano e sulla sua cura? Parlava con Dio e Lui le suggeriva cosa scrivere.
Si passa dalla cura degli occhi (indicando dettagliatamente singole terapie a seconda del colore dell’iride) alla possibile terapia contro il tumore. Dall’analisi e alle possibili cure delle malattie dell’orecchio a quelle cardiovascolari. Sono analizzate le malattie fisiche ma anche e soprattutto quelle mentali.
I due autori di questo testo sono medici che hanno praticato e fatto praticare ai loro pazienti i metodi curativi ildegardiani, notando come essi fossero spesse volte efficaci come, e forse di più, della medicina tradizionale. Pongono il loro accento sul digiuno ildegardiano: depurativo di corpo e anima. Ma anche su alcuni rimedi curativi alternativi come il salasso o la moxibustione, sempre, ovviamente, sotto un’ottica ildegardiana.
Ildegarda ha regalato ai posteri un’opera medica unica nel suo genere: lei non si è fermata alla mera descrizione, e cura, dei dolori fisici: è andata nel profondo, a toccare le anime di ogni individuo. Analizza i sogni e i loro significati: ci dà le linee guida per dormire e sognare bene.
Gli autori di questo libro sottolineano anche il fatto che Ildegarda fosse una donna all’avanguardia per il suo tempo (non dimentichiamolo: siamo in pieno Medioevo!). La santa, infatti, dà un’importanza notevole alla danza e al movimento, che secondo lei sono elementi salutari.
Il libro è arricchito da numerosissime ricette per la preparazione di rimedi medicamentosi ildegardiani, utili a chi desidera tentare di preparare tali composti. Alcune di queste ricette sono molto complesse e chi, come me, non e’ un esperto di botanica o scienze simili è meglio che si rivolga ad un professionista per la preparazipne di tali composti.
La lettura del libro risulta facile e comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Ho trovato il testo molto intetessante ed istruttivo. Consiglio questa lettura.