Vestire nel Medioevo. Di Loredana Imperio.

Vestire nel Medioevo, Loredana Imperio, edizioni Penne e Papiri, anno 2013.

Ho trovato questo testo molto utile e bello. È un testo, a mio avviso, fondamentale per chi organizza rievocazioni a carattere storico-medievale.
Il saggio si struttura sotto forma di capitoli brevi e agili alla lettura. Analizza nel dettaglio quelli che erano i costumi dell’Età di Mezzo, evidenziando come essi, molto spesso fossero eleganti, ricchi e sfarzosi. Sottolineando, così, a più riprese, che il Medioevo è stato definito, a torto: “secoli bui”.
Il saggio è corredato da numerosissime immagini che aiutano il lettore a comprendere meglio quello che il testo, già molto chiaro di per se, ci suggerisce.
I secoli trattati nel saggio sono il Ducento, il Trecento e il Quattrocento.
Si passa dall’analisi dettagliata dei capi di abbigliamento soffermandosi sulle pellicce, sulla biancheria intima, passando alle calzature, ai guanti fino ad arrivare ai copricapo, per passare alle borse e agli occhiali. Vengono analizzati in modo molto approfondito anche gli usi, oltre ai costumi, come i gioielli, i decori in metalli preziosi per i capelli, gli orecchini e i vari ornamenti come anelli e amuleti sia per donne che per uomini. Nel saggio, poi, viene dato ampio spazio al trucco femminile sfatando il mito medievale del “erano tutti poco puliti”. Il testo analizza, anche, in modo dettagliato l’abbligiamento militare guardando agli ordini monastico-militari, ai cavalieri ma anche ai soldati semplici. Con questo capitolo, si riesce a dar modo ai rievocatori storici di evitare errori grosolani in riferimento all’abbigliamento dei militari, e anche dei cavalli da guerra, di epoca medievale.
Il saggio si conclude con un’appendice molto dettagliata scritta da Maria Grazia di Stefano in cui viene fatto un approfondimento su alcuni aspetti del saggio.

Il capitolo che ho personalmente apprezzato di più è quello dedicato alle leggi suntuarie. Le leggi suntuarie erano quelle norme che venivano emanate per tentare di arginare il più possibile le ricchezze, prevedendo multe ( e di conseguenza ingenti entrate economiche) per i trasgressori. In questo capitolo viene fuori come i fantomatici secoli bui fossero, in realtà, dei secoli in cui lo sfarzo la faceva da padrone; in cui le donne ostentavano ai massimi livelli le loro ricchezze. Anche gli uomini, ovviamente, non passavano inosservati! Le leggi suntuarie colpivano, principalmente, i ceti meno abbienti, e spesso da tali leggi erano escluse alcune categorie sociali di uomini e relative consorti. Le donne finirono ben presto per sposare il lusso, molte volte sfrenato.

Consiglio, vivamente, la lettura di questo saggio a tutti coloro che volessero approfondire la questione della moda medievale, che vedeva, già al tempo, l’Italia protagonista del settore.
Conisglio questo testo, inoltre, e come ho già detto, anche a chi si occupa di rievocazioni storiche, aiutandoli, così, ad evitare errori grossolani che spesso vediamo durante questo tipo di manifestazioni.