Il Re degli inganni di Simona Friio.

Autopubblicazione, 2017.

Il romanzo ha come ambientazione gli ultimi anni del ‘300, siamo quindi in pieno Medioevo: epoca in cui le donne erano relegate ai margini della società. Nel Medioevo nascere donna era una vera e propria sciagura, uno scherzo della natura, un qualcosa di cui vergognarsi per tutta la vita. Spesse volte era un enorme problema per il capo-famiglia occuparsi della “gestione” delle donne di casa, soprattutto quando le figlie femmine erano numerose. Avere una o più figlie significava procurare una dote per ambire a un buon matrimonio e chi non poteva permettersela era costretto ad inviare la figlia, o le figlie, in convento. Queste donne erano quindi costrette alla “monacazione forzata”. Vi era poi un altro fenomeno, quello dell’abbandono che, se vedeva gli esposti (così venivano chiamati i bambini abbandonati) maschi uscire dagli orfanotrofi/conventi, per le bambine abbandonate difficilmente vedeva lo stesso, molte di loro sarebbero diventante novizie e, conseguentemente, monache; altre potevano essere adottate ed avviate alla professione di serve. Poco altro era concesso a queste doppiamente sfortunate ragazze.

Nel romanzo di Simona Friio troviamo un’esposta che non ci sta alle regole del sistema che la vuole obbligare ad essere quello che non è!

La protagonista del romanzo si chiama Alma, o forse Goffredo. Nelle vesti di un uomo diventa “il re degli inganni” ma finalmente libera ed emancipata. Può farsi una cultura, può cercare di costruirsi un futuro e di essere indipendente; ma a quale prezzo? Quando si troverà di fronte al vero Amore saprà riconoscerlo? e come si comporterà? Come farà a non svelare il suo segreto? Non sarà certo facile per lei, ma le vicissitudini la porteranno a scoprire se stessa, alla ricerca di quell’io interiore che difficilmente potrebbe venire fuori.

Il romanzo si snoda in quattro macro-capitoli a loro volta suddivisi in piccoli capitoli. La scrittura è veloce ed è proprio il caso di dire che “una pagina tira l’altra”. Non ci sono incongruenze storiche. Il Medioevo è stata una location ottima per questa narrazione.

La trama è avvincente e appassionante, nonché molto coinvolgente. I personaggi sono descritti benissimo, i dialoghi scorrono veloci e le parti narrate non risultano mai pesanti o noiose, nemmeno quando sono abbastanza lunghe.

L’autrice destreggia in maniera ottimale la parte storica e quella rosa del romanzo.

Personalmente ho apprezzo moltissimo che, finalmente, il protagonista di un romanzo storico-medievale fosse una donna e che le battaglie facessero la loro comparsa quasi al margine del racconto.

Ho apprezzato davvero tanto questa lettura. Spero di poter leggere nuovamente un romanzo storico-medievale di Simona Friio perché ne vale davvero la pena.

Lettura super consigliata! Adatta anche ad un pubblico meno esperto che si sta da poco avvicinando all’epoca Medievale.

Veronica Ambrosino.